La leggenda del Bocolo narra di una splendida fanciulla, con una folta chioma fiammeggiante e occhi meravigliosi, di nome Maria, detta Vulcana. Maria era una nobildonna figlia del Doge Orso I Partecipazio, che regnò dal 864 al 881.
Maria era profondamente innamorata di un uomo di umili origini, Tancredi. Il padre della fanciulla, il Doge Orso I Partecipazio, era contrario alla relazione tra i due giovani, poiché, come si usava a quei tempi, la figlia del Doge doveva sposare un uomo che fosse del suo stesso lignaggio.
Maria non si rassegnò mai al volere del padre e consigliò al suo amato di andare in battaglia, contro i musulmani, per far sì che le sue gesta eroiche prendessero il sopravvento sulle sue umili origini e lo rendessero degno di sposarla anche agli occhi del Doge.
Tancredi si arruolò e combatté valorosamente agli ordini di Carlo Magno contro i Mori di Spagna.
In poco tempo divenne famoso per le sue valorose gesta, finché un giorno, in battaglia, cadde mortalmente ferito su un roseto, tingendo del rosso del suo sangue un bocciolo di rosa.
Neanche in punto di morte, Tancredi dimenticò la sua amata Maria. Con le ultime forze rimaste scelse il bocciolo intriso del rosso del suo sangue. Tancredi lo affidò all’ amico Orlando affinché lo consegnasse a Vulcana come ultimo pegno d’amore.
Orlando consegnò il bocciolo alla nobildonna. Il giorno successivo, il 25 aprile, Maria fu trovata priva di vita nel suo letto con il bocciolo di rosa fattole recapitare dal suo spasimante sul petto.
Da allora, e sono passati più di 1200 anni, ogni anno il 25 aprile, festa di S. Marco, a Venezia gli uomini (grandi e piccoli) regalano un bocolo (bocciolo) alle proprie amate. Non importa se siano esse mogli, mamme, figlie o fidanzate!
La leggenda del Bocolo, dunque, è una storia d’amore, un amore vero, puro e forte!
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