Il problema degli alloggi era grave. Gli abitanti di Oxford si sentivano invasi dall’università, che consideravano come un cuculo insediatosi nel loro nido, e spesso gli studenti venivano sfruttati o ingannati dai padroni di casa.
Con un po’ di fortuna, prendevano una camera in affitto in uno studentato, una pensione con cucina, gestita da un docente intraprendente.
Quattro o cinque studenti condividevano una camera di cinque per sei metri, e ciascuno aveva un cubicolo
ridottissimo, annesso alla stanza, dove studiava.
Poiché gli studentati erano delle imprese commerciali, il loro successo o fallimento dipendeva dagli amministratori, cioè dai Master, i docenti.
Con la fondazione del Merton College nel 1264, Walter de Merton creò un tipo di istituzione che fini col chiudere per sempre gli studentati.
Come le chiese, il Merton College ricevette donazioni di terreni, i cui redditi assicurarono il futuro del college.
De Merton compilò gli statuti e le regole del college, che consentivano al college di autogovernarsi e di controllare il proprio reddito.
Questa idea divenne popolarissima e anche l’University e il Balliol College pubblicarono i propri statuti e ottennero lasciti finanziari. Furono seguiti, nei 60 anni successivi, dai college di Exeter, Oriel e Queen’s.
Solo studenti già laureati erano ammessi in questi college, mentre gli altri studiavano negli studentati.
Quando il New College, nel 1379, accolse trenta studenti universitari e, i college ricchi ammisero studenti non laureati, gli studentati non riuscirono più a competere. Verso la metà del XV secolo rimanevano solo otto studentati dei 120 originali.