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Salerno e le luminarie

I cigni nella villa comunale di Salerno

Salerno e le luminarie

Erano anni che volevo andare a vedere le luminarie a Salerno.

L’anno scorso era anche capitata l’occasione, il Cral in cui lavoro, aveva organizzato una gita di un giorno per andare a vederle.

Purtroppo proprio in quei giorni, mio figlio aveva un torneo importante di pallanuoto e… niente Salerno!

Quest’anno, però, sotto l’albero di Natale, il mio adorato maritino mi ha fatto trovare la prenotazione dell’albergo per Salerno. Evvai, si parte!!!

In realtá quest’anno mio marito si é proprio superato, perché oltre a Salerno, ha aggiunto 2 notti a Roccaraso a carnevale, ma questa é un’altra storia…

Il tempo

Il primo grande scoglio di questo viaggio è stato il tempo, meteorologico e non.

La data della partenza era il 28 dicembre. Ovviamente mio figlio, agonista di pallanuoto, mi dice, il giorno prima, che il 28 avrà gli allenamenti alle 14:00. Ok! Niente panico! Le luminarie sono in notturna, partiremo appena finiti gli allenamenti!

Alle 16:30 siamo in macchina, pronti a iniziare questa nuova avventura! Piove! Sì, a Roma sta facendo il diluvio universale! Apro Facebook per un’occhiata alle novità e noto un post di mia cugina in cui mostra una serata in una pizzeria a Salerno.

Bene! Sarà andata lì anche lei per un giretto! Annamaria (mia cugina) abita a Bologna, ma, caso strano, riusciamo a vederci sempre in trasferta :). Sarà una buona occasione per incontrarci lì!

Una chiamata ad Annamaria e nel giro di poco abbiamo un appuntamento anche con lei.

Il viaggio in macchina procede senza intoppi, alle 18:00 passiamo il confine tra Lazio e Campania e alle 19:00 circa siamo a Salerno! La pioggia ci ha abbandonato per gran parte del tragitto, ma a Nola ha iniziato nuovamente a fare capolino. Una pioggia serrata, che ci ha fatto quasi desistere dal vedere le luminarie.

Il nuovo B&B

Posiamo la macchina al parcheggio convenzionato e sotto la pioggia battente avanziamo verso il B&B.

Arrivati, veniamo accolti da una cordialissima signora messicana (certo anche il Messico deve essere un posto stupendo da vedere… chissà quando riusciremo ad andare!).

All’apertura della porta del nostro piccolo appartamento, con grande stupore, ci accorgiamo di essere i primi a soggiornare in quel B&B. Tutto è nuovo di zecca! E sarà la nostra casa per un giorno! Bene!

La signora Messicana ci illustra un po’ il percorso che dovremmo fare per le luminarie. Tutto si volge nel centro e nelle stradine di Salerno, sarà un vero spettacolo, peccato solo per questo tempaccio!

la sorpresa

Salutiamo la signora Messicana e avvisiamo Annamaria del nostro arrivo. Bene! Ci vediamo tra 10 minuti alla villa.

Prendiamo i due ombrelloni e usciamo… non piove più!!! Grande notizia!

Ci dirigiamo verso la villa comunale per incontrare Annamaria e iniziare il tour della città.

Entrando nella villa ci attende una grande sorpresa: un intero zoo fatto di Luci!!! Bellissimo!!!

Vedo gli occhi di mio figlio brillare. Questo è il motivo per cui mi piace viaggiare, scoprire un mondo fatto di luci, profumi e atmosfere magiche!!! E figuratevi quest’atmosfera come può influire su un bambino di 11 anni!!!

In questa foto potete ammirare una piccolissima parte delle luci d’artista 2017 di Salerno – Lo zoo che vorrei

Visitamo lo “zoo che vorrei”… grandi animali fatti di luci, cerbiatti, cervi, il leone, le scimmie, i fenicotteri rosa, l’orso polare, i cigni, la balena, ogni animale era un… ohhhh… stupore allo stato puro!

Salerno - Lo zoo che vorrei - il leone

La villa comunale diventa uno zoo illuminato – il leone

 

I cigni nella villa comunale di Salerno

I cigni della villa comunale di Salerno

Finito il giro dello zoo, proprio nel centro della villa comunale, vicino all’obelisco… Eccola, è lei… Annamaria!!! C’è anche la figlia Rossella, che io ricordi è sempre stata una bimba (forse perché è l’ultima delle figlie dei miei cugini), ma devo dire che in realtà ormai è diventata una bellissima ragazza, altro che “bimba piccola di zia”.

Diciamo che in 6 mesi che non ci vediamo (l’ultima volta è stato a Pinarella in Emilia Romagna) ne abbiamo di cose da raccontarci. Mentre ci perdiamo in chiacchiere, ci spostiamo sul litorale salernitano per ammirare i pinguini sugli scogli.

Diciamoci la verità, la pioggia è finita ma qualche strascico l’ha lasciato, la maggior parte dei pinguini sono spenti perché il vento e la pioggia li hanno fatti cadere. Pazienza! Stasera vediamo quelli illuminati e domattina vedremo gli altri.

Litorale di Salerno - Pinguini illuminati

Mentre passeggiamo sul lungomare di Salerno – i pinguini illuminati!

O’ per ‘e o’ muss

Pinguini visti, ora, sempre parlottando ci addentriamo nel centro di Salerno, le luci sono sempre più affascinanti, i vicoli sono coperti da cieli stellati. Un’emozione mai provata prima!

E poi ci avvolge il calore delle persone di questa città, sono molto ospitali, hanno negli occhi la passione per la loro terra e li capisco, Salerno come ogni città ha i suoi angoli di paradiso che è difficile trovare altrove.

Passeggiando per i vicoli di Salerno ci troviamo davanti a una macelleria con questo cartello:

o' per e o' muss - macelleria Salerno

Salerno – macelleria con o’ per e o’ muss

Subito Annamaria, che vive a Bologna, ma è nata e cresciuta a Napoli, ci racconta della sua infanzia. Un tempo, infatti, le macellerie campane avevano tutte o’ per e o’ muss (il piede del maiale e il muso del vitello) come specialità del luogo. Usanza, questa, che con i tempi moderni è andata un po’ perdendosi.

O’ per e o’ muss deriva da una tradizione popolare povera, quando la gente non buttava via nulla.

Il piede del maiale e il muso del vitello venivano depilati, bolliti, raffreddati, tagliati in piccoli pezzi e serviti freddi, conditi con sale e succo di limone. Un tempo, ci raccontava Annamaria, i macellai utilizzavano un corno animale bucato per condire con il sale questa specialità e i limoni venivano spremuti rigorosamente a mano.

Il racconto di questa usanza campana, ha messo appetito e curiosità a mio figlio che, curioso come una scimmietta, mi chiede se può assaggiarlo! Ok, ok… torniamo indietro verso il macellaio e chiediamo se è possibile assaggiarne un boccone. “Certo che è possibile, signo’! Mo’ vi servo subito, subito”.

Ecco che spunta, da sotto il bancone, il corno animale, il macellaio, tradizionalista, condisce con il sale e spreme mezzo limone su un pezzetto di piede di maiale (o muso di vitello, non è dato sapere) e… Il bambino è accontentato.

Non l’avessimo mai fatto, abbiamo passato il successivo quarto d’ora con “Mamma è buonissimo!!!!! Ne prendiamo ancora?”. Data l’ora ormai tarda (la cena era vicinissima), abbiamo rimandato al giorno successivo, anche se mio figlio non era proprio della stessa opinione!

L’albero Maestoso e i miti del mediterraneo

Continuando la stradina della macelleria (avrà anche avuto un nome, ma ormai era la “stradina della macelleria”), siamo sbucati alla Piazza Portanova, dove un imponente albero illuminato la faceva da padrone!

L'albero di Natale di Salerno

L’albero di Natale che da sabato 2 novembre 2017 è stato allestito a Salerno in Piazza Portanova

Un po’ di foto di rito e… via verso nuove luminarie!

Sì, diciamo che quest’ultima fase è stata un po’ frettolosa, un po’ perché la fame iniziava a farsi sentire, un po’ perché Annamaria aveva un appuntamento per la cena ed era arrivato il momento di salutarci.

Arriviamo a Piazza Flavio Gioia per ammirare “I miti del mediterraneo”, quindi Nettuno, e tutte le creature marine, in un gioco di luci che è stato veramente stupendo.

Piazza Flavio Gioia e i miti del mediterraneo

Piazza Flavio Gioia a Salerno e i miti del mediterraneo

 

Nettuno arriva a Salerno

Particolare delle luci di piazza Flavio Gioia – Nettuno

Purtroppo (come si dice a Roma) “s’è fatta ‘na certa” (Oramai si è fatto tardi)! Così salutiamo Annamaria e Rossella con la promessa di vederci presto, magari in un’altra trasferta!

È ora di cercare un ristorante per la cena. Siamo in un luogo di mare, quindi qualcosa di pesce. Dopo vari tentativi in diversi ristoranti, il mio adorato maritino (che, quando si tratta di cibo, non sbaglia mai un colpo) tira fuori dal cappello (dicesi ai tempi moderni cellulare con tripadvisor) un ristorantino di pesce un po’ defilato dal centro ma con ottime recensioni. Una chiamata e… il tavolo è prenotato!

Ciro e la sua passione

Arriviamo alle 21:30 circa in una stradina secondaria di Salerno appena fuori dalla confusione delle luminarie, dove ci attende il fish art e… Ciro!!!

Il ragazzo gentilissimo che ci accoglie nel suo locale si chiama Ciro.

Ciro é un ragazzo con una grande passione: il mare e le sue sfumature culinarie.

Ciro conosce benissimo la materia prima, d’altronde è nato da una famiglia di pescatori, e sa trattarla con altrettanta bravura.

Abbiamo scelto gli antipasti caldi e freddi della casa (trionfo di assaggi), mio figlio e io abbiamo proseguito con i paccheri con pomodorini melanzane e spada, mentre mio marito con i ravioli gamberi e limoni della costiera.

Finiti i primi Ciro si è fermato un po’ a parlare con noi, e ci ha raccontato la sua storia, o meglio la passione per il suo lavoro. Il tutto nasce dalla tradizione di famiglia, eh sì, lì sono tutti pescatori e amano il mare e il pesce. Diciamo che “amano” è riduttivo, lo venerano e lo rispettano alla perfezione!

Il limoncello di zia Lu’

A fine cena ordiniamo 1 babà e 2 delizie al limone, due delizie che erano veramente due “delizie”. Ciro ci porta il limoncello di zia Lu’ (zia Luisa), buonissimo (non mi vergogno a dire che ne ho presi 3 bicchierini, e quando mi ricapitava!)

Finalmente in Italia troviamo un ragazzo che ama il proprio lavoro, ama ospitare le persone nel suo locale, proponendo una materia prima eccellente e cucinata con cura e rispetto. Peccato che la serata di Ciro è stata rovinata da alcune persone che, nonostante l’affabilità del proprietario, lo hanno ripetutamente accusato di non aver controllato bene gli ombrelli nel portaombrelli all’ingresso. Eh sì, ai signori hanno rubato un ombrello, ma dico io, secondo voi Ciro poteva controllare anche il portaombrelli, con il locale pieno?

A Ciro dispiace che per quel tavolo le cose non siano andate bene, perché lui in ogni piccolo gesto ci mette tutto l’amore e la passione per una tradizione di famiglia che vuole continuare a portare avanti nel migliore dei modi. Per noi ci è riuscito! Ora Ciro non farti il sangue amaro per un problema che non hai causato tu!

Ci congediamo da Ciro certi di ritornare e ci incamminiamo verso il nostro B&B messicano!

La mattina seguente

Il 29 dicembre ci siamo svegliati di buon ora. La signora messicana ci ha lasciato la colazione fuori la porta, mi ha stupito molto il fatto che il latte era fresco e non a lunga conservazione (cosa molto rara per gli alberghi o i B&B).

Colazione fatta, usciamo per goderci una mattinata di sole per il centro di Salerno.

Verso le 11:00 passiamo per la “stradina del macellaio” e… che non lo fai uno spuntino con o’ per e o’ muss promesso ieri a mio figlio?

Il macellaio ci prepara una vaschetta con i viveri e ci avviamo verso la stazione marittima di Salerno, mangiucchiando maiale e vitello.

Spesso ci capita di vedere, in Europa, architetture fantastiche, senza pensare che anche in Italia alcuni architetti riescono a progettare opere veramente belle e funzionali. La stazione marittima di Salerno di Zaha Hadid ne è un esempio.

Zaha Hadid e la stazione marittima di Salerno

La stazione Marittima di Salerno

L’ostrica di Zaha Hadid, una stazione marittima il cui progetto è stato curato nei dettagli

 

Il progetto di Zaha Hadid è veramente bello, la stazione marittima, che separa il porto turistico da quello delle grandi navi, sembra un’ostrica adagiata sul mare.

Da lontano si nota l’imponenza della struttura e il design dell’architetto.

Purtroppo avvicinandoci non abbiamo una buona impressione, non perché il progetto non sia bello, ma perché i particolari non sono curati, come non è stata curata la realizzazione. Probabilmente, anzi direi sicuramente, ci sono materiali scadenti. La stazione non è funzionante al 100%, per esempio all’interno si trova il nastro trasportatore dei bagagli mai utilizzato. Ci sono sopra panchine mai utilizzate, i vetri sono sporchi (cosa che in un paese europeo non sarebbe mai successa) e ci sono diverse crepe.

Stazione marittima di Salerno non funzionante

Panchina sul nastro trasportatore dei bagagli

All’esterno poi troviamo acciaio arrugginito e questo è un’altra delusione, la stazione, inaugurata nel 2016, non può avere già l’acciaio arrugginito!

Devo dire che è stata un po’ una delusione!

I mercatini di Natale e la pizza

Tornando indietro dalla stazione marittima verso il centro passiamo sul lungomare, dove ci accolgono i mercatini di Natale.

Riusciamo a comprare la mozzarella (da riportare a papà che l’adora) e le sfogliatelle, sia ricce che frolle.

La scelta sui banchi dei mercatini è molto varia e per la maggior parte mangereccia.

Si è fatta l’ora di pranzo e ci accomodiamo in una pizzeria rigorosamente con forno a legna per gustare una specialità di questi luoghi.

La pizza Napoletana

La pizza che conclude il nostro viaggio

A malincuore è venuto il tempo di rientrare, ma l’atmosfera magica e le nuove scoperte di questo viaggio ci fanno pensare che ritorneremo presto!

Nel link in basso potete scaricare la mappa delle luci d’artista del 2017, sperando che anche voi troviate come noi il tempo di girare e scoprire tradizioni culinarie e non di questi luoghi fantastici!

Mappa delle luci d’artista 2017

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